Un nido di terra per la donna cristallo


...E lì, sul suo viso, le pupille erano due vortici di buio che avevano risucchiato tutto l’oro dei suoi occhi, lo sguardo brillava come per una febbre. Era sudato, con il fiato corto, i muscoli gonfi all’innesto tra il collo e le spalle, la giugulare pulsante, le narici dilatate. Era me che voleva, me che desiderava.
Non pensai neanche per un secondo che fosse per l’influsso delle parole della dea. Quella era stata solo la spinta, la consacrazione di qualcosa che sapevo essere giusta, naturale, inevitabile. E anche Byron lo sapeva. Nei suoi occhi potevo leggere l’ineluttabilità di ciò che avremmo fatto. Neanche lui si sarebbe potuto fermare. Non più. Mentre mi avvicinavo per poggiare una mano sul suo petto, pensavo solo che era ciò che avevo sempre voluto e aspettato.
Se mai avevo creduto che avesse delle esitazioni o incertezze, fui presto smentita. Mi sentii acchiappare senza tanti complimenti per un braccio. Byron mi agganciò e poi mi attirò a sé.
Aveva gli occhi colmi di lacrime. L’urgenza del suo movimento, quasi rude, contrastava con l’intensa commozione del suo viso.
Se così doveva essere, avremmo varcato insieme la soglia che ci avrebbe sottratto a quel mondo. Lui per tornare in Ade e io per andarci per la prima volta. Ma non avevo alcuna paura, volevo solo che succedesse, volevo essere sua. Sua in vita e oltre la morte. Avrei passato quel confine, ero pronta.
«Icy.» Gli vidi muovere le labbra, pronunciava il mio nome con voce rotta. Eravamo vivi malgrado ciò che era accaduto lì nel mio appartamento. E da lì a poco le tenebre si sarebbero chiuse su di noi.
Feci tacere la parte razionale di me. Lo volevo, lo desideravo in un modo così bruciante da essere quasi insopportabile...

Un nido di terra per la donna cristallo -  Mamma Editori 2012
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