domenica 22 novembre 2015

Terzo e ultimo Principe

Il principe e il tormento
di Elizabeth Hoyt


E siamo arrivati alla terza tappa del percorso dei nostri principi. Dopo un inizio super passionale con "Il Principe e la preda", ero rimasta un po' tiepida con "Il Principe e il desiderio", ma con il terzo della serie l'autrice ha chiuso in bellezza lasciandomi ben soddisfatta. 
Anche questo romanzo ha un titolo originale molto più intrigante: "Il Principe serpente" in omaggio alla fiaba raccontata nel corso della narrazione che fa un po' da filo conduttore. Ma anche qui, non si sa perché, si è deciso di optare per un titolo più rassicurante. E va bene, noi italiani d'altronde siamo sempre più moderati, nel bene e nel male.
Cosa mi è piaciuto di questo romanzo? Essenzialmente la natura spregiudicata del visconte Simon Iddesleigh, che nonostante la raffinatezza nel vestire è un uomo impetuoso e passionale. E su chi riverserà tutta questa impetuosa energia? Ma su Lucy Craddok-Hayes, una donna di campagna, molto diversa da quelle che di solito il visconte frequenta. Lucy infatti è schietta, sincera e nello stesso tempo semplice e pura. Ma non è stata solo questa classica contrapposizione di animi e persone a rapirmi, è stato proprio il tormento interiore di Simon, scombussolato da un intento selvaggio di vendetta, a renderlo interessante. Degno di nota infatti, secondo me, è anche il coraggio di mostrare emozioni abbiette, come la voglia di uccidere per essere risarciti, il desiderio di vedere sparso il sangue dei propri nemici, che completano il personaggio e ne arricchiscono il tormento.


The Shadow
di J.R. Ward
un romanzo della Confraternita del Pugnale Nero





ATTENZIONE SPOILER!!!
Niente fazzoletti per me nella lettura di questo libro, proprio no. E meno male, perché odio piangere nei pochi momenti liberi e di svago che posso permettermi, anche per questo scelgo sempre letture che abbiano il lieto fine.
Ovviamente sto parlando, come si evince dall'immagine, dell'ultimo volume della stra fortunata saga della Confraternita del Pugnale Nero che la Ward dedicata alle Ombre, due bei fratelloni mori che non sono né Vampiri, né Simpath, ma Ombre appunto. La mia fortuna è stata non essere proprio una fanatica della coppia Trez/Selena. Inutile fare giri di parole, lei purtroppo non ce la fa e muore, poveretta, lasciando Trez nella più cupa disperazione. Ma non me. Pazienza, amen, pace: se qualcuno doveva morire per saziare la sete di reale autenticità nella narrazione di zia Ward, meglio che sia stato qualcuno per il quale non ho tenuto in maniera sfegatata.
Anche se il romanzo è dedicato alle Ombre, bisogna ammettere che compaiono tanti ma proprio tanti altri protagonisti. Il parco personaggi sta diventando davvero importante, il che è un bene anche se delle volte viene il sospetto che siano forse un po' troppi. Insomma, direi che siamo quasi al limite.
Ovviamente la mia classifica personale di gradimento vampiri vede sempre in alto Rhage e subito dopo in posizione di vantaggio Xcor. Aspettiamo il seguito, che so già mi riempirà di entusiasmo!






mercoledì 4 novembre 2015

"Un amore da film", per me amara delusione




Abbandonare la Brockmann? Giammai, avrei giurato e stragiurato che mai sarebbe accaduta una cosa simile. E invece, con grande rammarico, l'ho fatto!
"Un amore da film" purtroppo non mi ha presa, non mi ha trascinata, insomma, non è scoccata la scintilla fra noi. E perché? Non per colpa dell'autrice che è bravissima e adoro, ho letto tutto  ciò che di suo è stato tradotto in Italia. La responsabilità è del suo protagonista maschile: Jericho Beaumont.
E perchè Jericho non mi calamitata rendendomi schiava della lettura fino a notte fonda come con gli altri romanzi della stessa autrice? Non lo so, ci ho pensato parecchio e alla fine ho concluso che si tratta del semplice fatto che come uomo parte da un vissuto fallimentare. Questo ha smorzato ogni entusiasmo. Il suo risorgere dalle ceneri della dipendenza dall'alcool non ha fatto impennare la mia fantasia. Non era abbastanza lucido, luccicante, lucente da abbagliarmi e conquistarmi.
Pazienza, una delusione ogni tanto si può anche sopportare, basta che non diventino troppe...