giovedì 17 dicembre 2015

Il Padrino

Il Padrino
di Mario Puzo

Sono un'appassionata del film, del primo in particolare ma anche del secondo, ed era tanto che volevo leggere il romanzo che ha dato vita alla trasposizione cinematografica. Devo dire che la storia è davvero tanta, corposa, ricca, molto più di quello che esce fuori dal film; ho appena scritto un'ovvietà, chiedo venia, perché per forza di cose deve essere così. Ciò che intendevo, in realtà, è che la sensazione trasmessa è quella di scoprire un mondo segreto fatto di personaggi che già sono familiari, come se qualcuno avesse alzato un velo e scoperta la tridimensionalità di una realtà narrativa fino ad oggi bidimensionale.
Ci sono molte differenze tra film e e libro, io per esempio nella lettura ho notato che c'è parecchio spazio dedicato a Jonny Fontaine, forse anche troppo, non mi ha fatto grande simpatia con il suo carattere vanesio, e a Lucy Mancini, la giovane amante di Sonny Corleone. Poi ci sono alcuni personaggi che nel film non compaiono affatto come il cantante amico di Fontaine e il medico che poi sposerà Lucy.
Michael Corleone, dopo aver commesso il primo omicidio, rimane sfigurato con il naso che gli sgocciola sempre e le ulcere nella bocca, cosa che nel  film non viene descritta. Nel film Al Pacino è affascinante prima e anche dopo il soggiorno siciliano obbligato.
L'aggettivo che viene in mente leggendo il libro è "potente". Una storia potente, vera, intrisa di sangue e realtà. Delle volte Puzo perde il ritmo del romanzo, nel senso che alcune parti sono mera narrazione dei fatti, non partorite per avvincere ma solo per narrare una storia che talvolta si perde in rami collaterali. Ma in assoluto un capolavoro.

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